Martedì, 20 Gennaio 2015 14:12

Essere di Dio, a partire dalla Pasqua

Scritto da

Omelia Pasqua

Mai come in questi giorni ci sentiamo al centro dell’attenzione di Dio, tante sono le parole che ci vengono rivolte, tanti gli episodi che ci costringono a riflettere, tanta la voglia di voler capire la vita e dare un senso ai nostri sogni. La notte di pasqua e tutta la settimana che segue è un continuo sentirci invitati a stare alla presenza del Signore per gustare la tavola imbandita proprio per ognuno di noi. Giustamente si pensa alla festa di pasqua come all’evento centrale della vita di Dio, che imbandisce la tavola, apparecchia, fa di tutto per far sentire importante e felice la sua creatura e dire nello stesso tempo il desiderio che alberga nel suo cuore dall’eternità: essere discreto compagno di viaggio di ogni persona in tutte le situazioni della vita, senza giudicare e senza arrendersi. Dio ama, non sa essere essere altro. Le nostre paure, le nostre angosce, le nostre incertezze, le nostre delusioni, i nostri peccati ci accompagnano e solo alla presenza del Risorto perdono tutta la loro forza. Guardare in faccia il Dio di Gesù Cristo significa sapere di essere in grado di riprendere il cammino con un vigore che nessuno nella storia è in grado di fornire, se non Dio solo. La nostra ritrosia è vinta dal sentirci ogni mattino  chiamati per nome; la nostra responsabilità è nel dire tutti i giorni con la vita come Maria “mio Signore e mio Dio”, il nostro essere del Signore. Ecco il senso del nostro scambiarci gli auguri. Abbiamo incontrato Colui che ha scombussolato la logica della vita che ci teneva prigionieri, e ora siamo chiamati a testimoniare un modo nuovo di stare nel tempo.

Auguri a tutti coloro che sanno vedere oltre, che non si lasciano imbrigliare dai desideri e dalle paure; a tutti coloro che sanno contare sulle proprie forze, ma solo per affidarsi a Dio, per fare spazio alla potenza di Dio.

Auguri a tutti coloro che hanno la forza di guardare il cielo, nonostante il grigiore della quotidianità, l’esiguità dei risultati raggiunti, il frantumarsi dei sogni. “Alzo gli occhi verso i monti, da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra” (salmo 123) Auguri a quanti sono capaci di vivere il primato di Dio sia nel successo, sia nell’insuccesso, sia tra la folla acclamante, sia sulla croce.

Auguri a quanti hanno il coraggio di non credere nella logica del calcolo, ma sanno progettare  credendo nella follia dell'amore. La risurrezione scrive nella storia i connotati di un amore vero, eterno e gratuito. Dopo Cristo, dopo il calvario, Dio non ci abbandona, non ci lascia, non divorzia, non ci fa causa, non ci chiede i danni, non sparla, non se ne va lontano per riprendersi. È lì a riprendere il cammino con la speranza di vedere fiorire la fiducia e il coraggio. La vita è veramente brutta se non ci si ama. Amare non è voler conquistare un altro, o rubare qualcosa a un altro, o farsi forte o bello o ricco perché l'altro ci è cascato. Amare significa restituire l'altro a se stesso, perché l'altro è la realtà più bella del mondo. Solo chi ama è credibile, non chi sa ben calcolare il proprio successo, il proprio interesse, la propria carriera. La nostra carriera il nostro successo si chiama Cielo, si chiama Dio, si chiama Amore.

Ho osato immaginare due scene della vita di Dio. Se il natale comincia con il saluto, gli auguri del Padre al Figlio, la risurrezione è il momento dell'abbraccio, dove parole e gesto cedono al desiderio tante volte coltivato di poter poggiare la testa sulla spalla dell'altro e poter ascoltare i due cuori che battono all’unisono e festeggiano; sentire i brividi della commozione gioiosa e sussurrare tra le lacrime parole eterne: grazie perché ci sei, grazie perché hai creduto in me, grazie perché non mi hai lasciato solo. Se possiamo amare è perché Cristo è risorto, è perché siamo a immagine e somiglianza di Dio.

La mia mente va ai tanti segni di risurrezione che ho potuto toccare con mano nella nostra piccola realtà. Ai tanti ragazzi e ragazze che nonostante  il bombardamento assordante di una cultura vuota di valori ma attenta all'immagine e all'apparire, continuano a coltivare nel segreto dello loro vita spirituale la voglia di bene; ai giovani  che noncuranti dei richiami dei cattivi maestri del nostro tempo, hanno il coraggio di credere nella forza e nella bellezza dei loro sogni e non hanno paura di porsi delle domande sul senso della vita, del dolore, della morte;  alle tante mamme e ai tanti papà che vivono la fatica quotidiana di essere coppia con lo slancio generoso di chi sa di potercela fare senza cedere alla facile tentazione della resa condita dall'allettante prospettiva di ricominciare...; e il mio pensiero commosso e grato va ai tanti genitori che non solo sanno esultare e stupirsi dinanzi al dono della vita e dei figli, ma sono capaci di assumere per tutti i loro giorni la posizione che si deve soltanto a Dio: inginocchiarsi, dimenticarsi di sé e spendersi per il piccolo che ti è affidato.  Penso a quanti credono nell'educazione e nella formazione dei giovani come via di santificazione, a quanti insegnano con amore consapevoli del fatto che "figlio" è chiunque ci viene affidato anche solo per un attimo: la sua vita, la sua gioia, il suo benessere è nelle nostre parole, nei nostri atteggiamenti nella nostra capacità di appassionare al bello, al vero, al buono.

In molti pensano che ci troviamo di fronte a casi unici, di eroismo puro. No. Io credo nella forza del messaggio di Pasqua. Siamo stati creati a immagine e somiglianza di Dio. Siamo stati equipaggiati tutti per poter scrivere con le nostre vite pagine profumate di risurrezione, basta credere in noi stessi non soli, ma amati da Dio.

Auguri a quanti sanno gareggiare, a quanti sanno vivere la vita come sfida avendo come meta non gli applausi o il successo ma le braccia dell'amore, che ti dona la quiete di sentirti beato non perché hai qualcosa ma perché sei di qualcuno che non ti lascerà mai solo, neanche nella morte.

Buona pasqua a tutti, Dio non ci lascerà mai soli.

Ultima modifica il Domenica, 23 Aprile 2017 08:26
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