Domenica, 24 Ottobre 2021 18:21

Ti ha chiamato e vai!

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Meditazione del mese di ottobre

Da una testimonianza di Padre Marciano Morra

Il pensiero di doversi separare dai suoi che avevano bisogno del suo affetto e delle sue braccia, il dover lasciare la mamma sola ad affrontare il lavoro di casa e di campagna gli facevano pesare terribilmente tale abbandono sì da sentirsi

sul punto di svenire”.

Quell’ultima notte trascorsa in famiglia dovette essere veramente una tragica notte. Contrariamente a quanto generalmente accade ai “chiamati”, i quali non dormono per la gioia di vedere coronato il loro sogno, per Padre Pio fu una notte di combattimento tra l’amore verso Gesù e la Madonna da una parte e, dall’altra, l’affetto verso sua madre e i familiari ai quali sentiva il bisogno di non far mancare

il suo aiuto.

Per il piccolo Francesco giunge il sospirato momento della partenza per il convento di Morcone. Il giorno dell’Epifania, tornato dalla messa del primo mattino, trova la casa piena di gente come se ci fosse il morto da piangere. E’ lo stesso Padre Pio che racconta l’episodio: “mamma al momento di salutarmi mi prese le mani e mi disse – figlio mio, tu mi stracci il cuore!... Ma in questo momento non pensare al dolore di tua madre: San Francesco ti ha chiamato e vai –.

Le forze, poi, le vengono meno, ma appena riavutasi dal leggero malore, senza esitazione benedice il figlio e gli consegna un dono che Padre Pio conserverà gelosamente per tutta la vita, fino al momento della morte: la corona del rosario.

Con questa scena negli occhi e con il pianto nel cuore si avvia a piedi, insieme agli accompagnatori, verso la stazione per prendere il treno.

P. Pio sente impetuosa la chiamata alla vita religiosa, ma avverte tutta l’attrattiva di quelle cose, anche innocenti, che avrebbe dovuto lasciare nel mondo.

Tale stato d’animo dovette essere terribile se il Padre, continuando a effondere il suo animo, parla di lacrime versate durante la notte tanto da inzuppare i guanciali:

“Tu lo sai, o Dio dell’anima mia, i gemiti del mio cuore, le lacrime che giù scendevano da questi occhi; tu ne avevi il segno incontestabile di quelle lacrime e della causa che sostenevo, dai guanciali che inzuppati ne rimanevano”.

In tale stato di prostrazione non ha altro conforto che l’aiuto divino e quello materno di Maria SS.ma, per cui può esclamare: “Dove meglio potrò servirti,

o Signore, se non nel chiostro e sotto la bandiera del poverello di Assisi?”

Infine il Padre si rivolge a una figlia spirituale con una raccomandazione che è bene proporre a tanti giovani che si trovano nel dubbio e nel tormento della scelta di vita:

Sento intimamente una voce che assiduamente mi dice – Santificati e santifica –

Ebbene, mia carissima, io ciò lo voglio, ma non so da dove incominciare.

Aiutami tu pure, so che Gesù ti vuole tanto bene e lo meriti. Dunque parlagli per me, che mi faccia la grazia di essere un figlio meno indegno di San Francesco”.

Ultima modifica il Domenica, 24 Ottobre 2021 18:24
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