Meditazione per il mese di marzo
Da una lettera di Padre Pio a Padre Agostino
Pietrelcina, 10 ottobre 1915
“Nella vostra risoluta volontà di sapere o meglio di ricevere riscontro a quelle interrogazioni, non posso non riconoscere la espressa volontà di Dio,
e con mano tremante e con cuore traboccante dal dolore, ignorandone la vera causa, mi dispongo a ubbidirvi.
La prima vostra domanda è che volete sapere da quando Gesù cominciò a favorire
la sua povera creatura delle sue celesti visioni.
Se male non mi appongo, queste dovettero incominciare non molto dopo
del noviziato.
La seconda domanda è se l’ha concesso il dono ineffabile delle sue sante stimmate.
A ciò devesi rispondere affermativamente e la prima volta di quando Gesù volle degnarla di questo suo favore, furono visibili, specie in una mano, e poiché quest’anima a tal fenomeno rimase assai esterrefatta, pregò il Signore
che avesse ritirato un tal fenomeno visibile.
Da allora non apparsero più; però, scomparse le trafitture, non per questo scomparve il dolore acutissimo che si fa sentire, specie in qualche circostanza
e in determinati giorni.
La terza e ultima vostra domanda è se il Signore l’abbia fatto provare,
e quante volte, la sua coronazione di spine e la sua flagellazione.
La risposta anche a quest’altra domanda deve essere pure affermativa;
circa il numero non saprei determinarlo, solo quello che valgo a dirne è che quest’anima sono vari anni che ciò patisce e quasi una volta per settimana.
Dal giovedì sera fino al sabato, come anche il martedì, è una tragedia dolorosa
per me.
Il cuore, le mani e i piedi sembrami che siano trapassati da una spada;
tanto è il dolore che ne sento.
Parmi di avervi ubbidito, non è vero?”
Fra Pio