Mercoledì, 15 Aprile 2020 05:49

Ma si può andare in chiesa?

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Si può non andare in chiesa e pregare a casa, ma non è vietato andare in chiesa.

Si può andare in chiesa per la preghiera personale? Per lo Stato sì…

In tempi normali una delle espressioni più emblematiche della tendenza ad occupare ruoli che non ci competono è quella che si verifica di lunedì nei bar e in tutti gli ambienti in cui si prende il caffè: diventare allenatori di calcio, far sfoggio di tecnica calcistica e dar prova di conoscenza di tattiche adatte proprio a quel giocatore … In tempi normali siamo tutti allenatori, pur senza conoscere la consistenza del tipo di erbetta sul quale si andrà a giocare un attesissimo incontro di calcio.

cartello chieseOra manca il calcio, e le energie dove consumarle? In tanti hanno riscoperto la dimensione della passione per l’essenziale, altri hanno assaporato l’arte di appropriarsi del tempo per approfondire le dinamiche profonde della propria vita, altri ancora hanno cercato di mettere ordine fuori e dentro di sé, altri -pochi- hanno continuato a coltivare l’arte della saccenza: fare sfoggio di sapienza nell’interpretazione di norme amministrative insegnando agli altri -poveri deficienti- cosa fare e cosa non fare. Forse per non perdere occasioni di visibilità.

Gli antichi romani ci hanno consegnato una massima sapienziale che dice proprio dell’esigenza di rispettare il proprio e l’altrui ruolo al fine di permettere alla macchina organizzativa ( o a un qualsiasi corpo) di funzionare: “calzolaio, non andare oltre le scarpe”.

Detto in parole povere: i problemi, le questioni si affrontano andando alle fonti normative e rivolgendosi a chi conosce realmente le questioni. Di ciò di cui non si sa se non per sentito dire, non bisogna parlare: si rischia di confondere e di indurre in errore. E questo è diabolico.

Veniamo a noi. La questione che mi è stata posta è: Don, si può andare/venire in chiesa? La risposta che ho dato è: Sì per la preghiera privata e per tutto ciò che non comporta aggregazione di qualsiasi genere ed equipaggiandosi con i dispositivi di protezione individuale previsti dalle norme.

In base a cosa ho risposto in questo modo? In base a documenti dello Stato Italiano e della Chiesa Cattolica. Le norme non si fanno, si osservano dopo averle almeno lette.

La situazione di pandemia ha richiesto l’adozione di provvedimenti che hanno come fine la sterilizzazione della diffusione del covid-19. Si è limitata la libertà di tutti per tutelare la vita di tutti. Sostanzialmente sono state emanate norme che recepiscono due indicazioni della comunità scientifica: vietare le aggregazioni di qualsiasi tipo e rispettare la distanza tra soggetti di almeno un metro adottando i dispositivi di protezione individuale. Al limite sono state date due sole eccezioni: le uscite per motivi di lavoro e per comprovate necessità. Sono stati chiusi tutti gli ambienti aggregativi e per quelli rimasti aperti sono state date indicazioni chiare da rispettare per non incorrere in sanzioni molto pesanti. I bar sono stati chiusi, i giornalai no: però per accedere dal giornalaio bisogna mantenersi a distanza etc…

Per le chiese? Beh, per sapere se un negozio di ferramenta può rimanere aperto si va dal titolare che è tenuto ad essere informato o si ricorre alle fonti normative ufficiali: il sito della Presidenza del Consiglio, del Ministero degli Interni…

Stesso metodo vale per la nostra questione. Sin dall’inizio lo Stato ha vietato tutto ciò che nelle chiese comporta aggregazione lasciando all’autorità ecclesiastica la facoltà di tenere aperte o chiuse le chiese. E riconoscendo chiaramente e senza ombra di dubbio a tutti la libertà costituzionale di esprimere il proprio sentimento religioso senza però incorrere nel rischio di diventare possibili portatori di contagio per altri. Il diritto alla libertà religiosa non è mai stato negato, così come il diritto a portare il cane a fare pipì fuori casa, così come il diritto a comprarsi le sigarette.

In quanto sacerdote, agli inizi della pandemia ho ricevuto dall’autorità ecclesiastica indicazioni chiare sui limiti imposti dalla eccezionalità del momento che viviamo e che modificano la normalità della vita ecclesiale: dal divieto di celebrare col popolo, alla dispensa dal divieto di celebrare senza popolo la messa del giovedì santo, al modo di confessare , al modo di dare la comunione, al modo di curare i colloqui interpersonali.

Le chiese sono rimaste aperte non per permettere il ricambio d’aria e i preti sono rimasti al loro posto in tempo di pandemia: per confessare, celebrare i sacramenti e i sacramentali evitando sempre e soltanto le aggregazioni. Ai credenti la chiesa ha chiesto il massimo della collaborazione al fine di non facilitare la diffusione del covid-19 offrendo indicazioni di vario genere ma non ha mai chiuso le chiese (se non a Roma per un equivoco subito risolto per intervento del Papa) né ha mai detto di non andare in chiesa in forma privata!

Spiace che in una piccola realtà come la nostra si debba discutere di ciò che è ovvio. Sarebbe stato sufficiente per le autorità preposte leggere, approfondire e chiedere chiarimenti su eventuali dubbi agli enti superiori su tutte le norme esplicative inviate dai vari Dipartimenti della Presidenza del Consiglio e del Ministero degli Interni. Per i semplici cittadini sarebbero bastati due minuti per leggere sul sito del Ministero degli Interni le risposte alle domande (FAQ) che ad oggi sono ancora visibili al presente link:

http://www.governo.it/it/articolo/decreto-iorestoacasa-domande-frequenti-sulle-misure-adottate-dal-governo/14278

Per chi non ha internet o non vuole scomodarsi, aggiungo gli screenshot. Mi permetto di riportare il testo, qualora gli screenshot risultassero illeggibili

cultoDomanda: Si possono celebrare messe, matrimoni, funerali o altri riti civili e religiosi?

Risposta: Sono sospese su tutto il territorio nazionale tutte le cerimonie civili e religiose che prevedano la partecipazione di significativi gruppi di persone, compresi i funerali. Pertanto è sospesa la celebrazione in presenza di una pluralità di fedeli della messa e degli altri riti religiosi come, a mero titolo di esempio, la preghiera del venerdì mattina per la religione islamica, il culto evangelico domenicale o le funzioni presso la sinagoga durante il sabato. Sono consentiti l’apertura e l’accesso ai luoghi di culto, purché si evitino assembramenti e si assicuri la distanza tra i frequentatori non inferiore a un metro.

 

 

 

 

 

 

spostamentiDomanda: Ci si può spostare per andare in chiesa o negli altri luoghi di culto?

Risposta: L’accesso ai luoghi di culto è consentito, purché si evitino assembramenti e si assicuri tra i frequentatori la distanza non inferiore a un metro. È possibile raggiungere il luogo di culto più vicino a casa, intendendo tale spostamento per quanto possibile nelle prossimità della propria abitazione. Possono essere altresì raggiunti i luoghi di culto in occasione degli spostamenti comunque consentiti, cioè quelli determinati da comprovate esigenze lavorative o da necessità, e che si trovino lungo il percorso già previsto, in modo che, in caso di controllo da parte delle forze dell'ordine, si possa esibire o rendere la prevista autodichiarazione. Resta ferma tuttavia la sospensione di tutte le cerimonie, anche religiose.

L'autorità Ecclesiastica ha inviato a tutti i sacerdoti della diocesi questo documento:

https://www.parrocchiaoppidolucano.it/cms/web/index.php?option=com_k2&view=item&id=342

In esso si legge testualmente: "Chiedo che le chiese, specie parrocchiali, dove si custodisce il SS. Sacramento, rimangano aperte per la adorazione e la preghiera personale."

Quante banalità ho sentito da persone che pensano di essere esperti: qualcuno mi ha detto persino che le chiese devono essere chiuse di domenica perchè anche i negozi sono chiusi di domenica.... equiparando così la chiesa a una bottega.... sono coloro che sanno il prezzo di tutto e il valore di niente.

Penso sia chiaro a tutti che le Chiese sono sempre aperte, tutti i giorni. E che nessuno si può permettere di vietare di andare in chiesa per la preghiera privata né tantomeno di chiudere le strade di accesso ai luoghi di culto. E il prete, che è tenuto a rispettare la Legge, va sanzionato se contravviene. Chiaro?

In tempo di pandemia si può vivere la propria relazione con Dio anche rinunciando ad andare in chiesa, ma a chi sente il bisogno di recarsi in chiesa in qualsiasi giorno nessuno può negarglielo in punta di diritto. Oggi, come il giorno di Pasqua.

Siamo in Italia, non in Cina.

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Ultima modifica il Mercoledì, 15 Aprile 2020 08:49
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