…. Nel silenzio della notte ho girato per le strade deserte di Gerusalemme e mi veniva in mente la tua ostinazione a testimoniare il primato del bene sino alla fine, senza opporre resistenze; e poi, la pazzia di credere che in cielo era Dio Padre a fare il tifo per te, a resistere, a soffrire con te. Signore mio: hai creduto inchiodato sulla croce a una invisibile presenza che salva e dà senso a tutte le cose!

Al mattino presto poi, quel rumore di passi veloci sempre più frequenti di gente dal volto stanco e sofferto in preda al panico perché la tomba è vuota!

Come siamo diversi! Io al posto tuo avrei messo i manifesti indicando il giorno e l’ora e dando tempo a tutti per appostarsi con le macchine fotografiche e con le telecamere. Tu invece sei risorto in silenzio, ancora una volta in punta di piedi: che sia questo lo stile giusto per vivere? Avremmo voluto far festa a modo nostro, Tu invece ti sei ammantato di silenzio. In punta di piedi, in silenzio…

Poi, Signore, non ti sei vantato di niente! non ci hai detto: Eccomi quà, ce l’ho fatta finalmente! Non hai voluto fare la linguaccia ai tuoi persecutori!

Una sola cosa ti sta a cuore: far comprendere che non abbiamo più il diritto di pensare di essere soli! “Sono risorto e ora sono sempre con te”, dici a ciascuno di noi. La mia mano ti sorregge. Ovunque tu possa cadere, cadrai tra le mie braccia. Sono presente perfino alla porta della morte. Dove nessuno può più accompagnarti e dove tu non puoi portare niente, là ti aspetto io e trasformo per te le tenebre in luce.

Avevi anche un’altra possibilità: risorgere e startene in cielo a festeggiare e riposarti e a narrare le tue vicende agli angeli. Dai, ti ho scoperto, Signore: se non valesse la pena di vivere questa nostra vita, Tu non saresti tornato da noi vivo dalla morte! Invece, eccoti di nuovo tra noi, nel tuo giardino ornato dalla croce, per confermare che la vita è un’avventura meravigliosa!

Un mondo diverso è possibile: la cattiveria, la prevaricazione, la violenza, la sofferenza, il dolore saranno sempre nostri compagni di viaggio. Ma ora abbiamo una marcia in più: la certezza che la tua risurrezione è in noi forza di resistenza contro il male; la certezza che in tutte le nostre battaglie non saremo più soli.

La tua Pasqua è il passaggio vittorioso tra le braccia del Padre; è il premio che ti sei conquistato credendo sino in fondo. … non ha senso augurarti “buona Pasqua”, non sei il tipo che si gode il premio; ti auguro invece “buon lavoro”: veglia sempre tu su di noi, aiutaci a vincere tutte le nostre paure, non farci sentire mai soli, soccorrici con la tua amicizia, donaci parole di incoraggiamento, dacci la forza di vivere di te, che sei la nostra Pasqua! Fa che ogni nostro risveglio sia un risveglio alla tua presenza vera, fa che ogni nostro mattino sia per noi mattino di pasqua!