Giovedì, 26 Settembre 2019 17:09

Il lume della vita

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Meditazione del mese di settembre

IL LUME DELLA VITA

Dagli scritti di Padre Pio:

 

“Ho passato e passo ore terribili e tristi;

fisico e morale mi danno già morte

in ogni momento.

Dio è ignoto al mio spirito!

O Bene dell’anima mia, dove stai? Dove ti sei andato a nascondere?

Dove ritrovarti? Dove cercarti?

Non vedi, o Gesù, che l’anima mia ti vuol sentire ad ogni costo?

Ti cerca per ogni dove, ma non ti fai trovare se non nella piena del tuo furore, riempiendola di un’estrema turbazione e di amarezza, dandole a intendere quanto ti si addice e quanto

ti appartenga.

Chi vale ad esprimere la gravezza della mia posizione?

Ciò che intendo al riflesso del tuo lume, non valgo dirlo con l’umano linguaggio.

Questo è il lume che rischiarò i passi del popolo di Dio nel deserto,

questo è il lume che risplende sempre nell’alta punta di ogni spirito accetto

al Padre;

questo è il lume che condusse i magi

ad adorare il nato Messia,

questa è la stella profetizzata da Balaam,

questa è la fiaccola che dirige passi

di spiriti desolati.

Abbiamo sempre davanti agli occhi che qui sulla terra è luogo di combattimento e che in paradiso si riceverà la corona.

Che qui è luogo di prova e che il premio si riceverà lassù.

Che qui siamo in terra di esilio e la patria nostra vera è il cielo e a quella bisogna aspirare di continuo.

Abitiamo perciò con la fede viva,

con la speranza ferma e con l’ardente affetto nel cielo, con il vivissimo desiderio, finché siamo viatori,

per potervi un giorno, quando a Dio piacerà, abitarvi con la persona.

Abbiamo, dico, rivolto il pensiero

di continuo al cielo, la vera patria nostra, di cui la terra non è che un’immagine, conservando la serenità

e la calma in ogni evento lieto o triste.

Sì …. nelle ore di combattimento specialmente, ravvivate la vostra fede nella verità della dottrina cristiana

e in modo singolarissimo ravvivate la fede nelle promesse di vita eterna

che il dolcissimo Signore nostro fa

a coloro che combatteranno con forza

e coraggio.

Anche i martiri credevano soffrendo.

Il più bel credo è quello che si pronunzia nel buio, nel sacrificio

e in uno sforzo di violenza.

Iddio vuole sposarsi con l’anima in fede e l’anima che deve celebrare questo celeste connubio in fede pura deve camminare, la quale soltanto

è mezzo adatto e unico per questa unione d’amore.

Si rallegri nel Signore e confidi pienamente, come faceva il santo Giobbe che sperava di veder la luce dopo le tenebre”.

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