Sabato, 24 Agosto 2019 11:20

Al servizio della carità

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Meditazione del mese di agosto

Riportiamo il discorso pronunciato dal dottor Sanguinetti in occasione dell’apertura degli ambulatori della Casa Sollievo e pubblicato sul bollettino dell’Opera ad agosto 1954. Guglielmo Sanguinetti arrivò per la prima volta a S. Giovanni Rotondo il 27 maggio 1935. In uno stato di profonda crisi spirituale, fu conquistato da P. Pio e, scelto per la sua opera Casa Sollievo della Sofferenza, si stabilì definitivamente nel paesino del Gargano.

“L’ evento che celebriamo oggi in così fraterna semplicità pur nella sua modestia è tale da empirci il cuore di commozione.

Apertura degli Ambulatori della Casa Sollievo della Sofferenza!

Una prima meta raggiunta, un primo sogno realizzato!

Il Signore che ha voluto mortificarci con la grandezza della Sua Provvidenza ha voluto già ricompensarci largamente con questa ineffabile gioia di vedere realizzato l’inizio del Sollievo della Sofferenza!

Nel compiacerci dell’accogliente nitore degli ambienti ideati con somma genialità, eseguiti, decorati con tanto squisito e delicato senso di armonia e con tanta profonda ed esatta funzionalità, arredati e forniti di tanti apparecchi e strumenti che sono quanto di meglio abbiano la scienza e il progresso messo a disposizione della Carità, ognuno di noi sa quale smisurata somma di preghiere, di pene, di affanni, quale tesoro immenso di offerte, quali e quante gocce di Sangue Spirituale e materiale abbiano generato tutto ciò che è oggi l’oggetto del nostro compiacimento e che sarà da oggi un mirabile strumento di Carità operante.

Col nostro più fervido inno di grazie e di lode al Signore, il nostro animo si inchina con filiale reverenza al grande Cuore che fiammeggiante di amore ha voluto questa grande Opera e l’ha nutrita di inestinguibile Santo Amore, come la più affettuosa delle madri concepisce e nutre il figlio delle sue viscere.

Come nessuno può chiedere alla madre quanto le sia costato il figlio, così noi non potremo mai chiedere e neppure immaginare quanto sia costato al cuore del nostro Padre Pio questo immenso tesoro di carità che egli ha realizzato, né potremo forse immaginarlo.

Forse solo una preghiera, ma una preghiera che è tutta una vita e quale vita!

Inchiniamoci davanti a questo che è un mistero di una grande Anima e presentiamo ad essa un’assoluta promessa: il nostro lavoro al servizio della Carità sarà fervido e assiduo come una preghiera, sarà animato e illuminato dall’Amore per Gesù, sarà fraterno e caldo per le sue creature come quello del buon Samaritano, memori che sarà amando che troveremo misericordia, sarà amando che saremo amati, sarà consolando che saremo consolati, sarà profondendoci nella Carità che serviremo veramente il Signore.

Che Egli benedica il nostro lavoro!”

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