Meditazione del mese di luglio
Il primo dovere dei figli di Dio è di riconoscerlo e di glorificarlo.
Lo stesso Gesù ha pregato:
Padre, io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuto l’opera che tu mi hai dato da fare.
In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.
Padre Pio scrive:
“Padre mio, quanta è dura la prova senza uno spiraglio di luce e di conforto! Potessi almeno sapere che il tutto riesce di glorificazione a Dio!
Se ciò potessi sapere, anche l’inferno su questa terra mi riuscirebbe dolce assai. Ma sia fatta la volontà di Dio.
Ad ogni modo, sia come si voglia,
son disposto a soffrire tutto per il trionfo della gloria di Dio. A me basta non essere separato dal suo amore.
Sia sempre benedetto il celeste Padre che così vuol trattarmi e si glorifichi pure nel mio corpo, poiché egli è la mia vita ed io vivo solo per servirlo;
non vivo per me, solo vivo per lui.
Perciò glorificare Dio significa amarlo, innalzare i nostri cuori a Lui,
abbandonarci fiduciosi nella sua bontà, testimoniarlo con letizia nelle nostre azioni, elevare a Lui umilmente la nostra preghiera.
Non diffidate della divina provvidenza, confidate in Dio, a Lui lasciate la cura di voi stessi e state tranquilli che non rimarrete confusi, voglio che al
crescere delle prove, si accresca in voi l’abbandono e la confidenza in Dio.
Nulla può temere l’anima che confida nel Signore e in Lui pone la propria speranza.
Pensiamo all’amore che Gesù ci porta
e allo zelo per il nostro bene,
stiamocene tranquilli e non dubitiamo che Egli ci assisterà sempre con cura più che paterna contro tutti i nostri nemici.
Se dipendesse da noi lo stare in piedi,
oh! allora non ci staremmo mai.
Al primo soffio cadremmo sicuramente senza speranza di drizzarci.
Più i nemici si moltiplicano e più voi dovete abbandonarvi nel Signore.
Egli vi sosterrà sempre con il suo potentissimo braccio affinché non inciampiate.
Quanto è buono il nostro Dio! Sia sempre benedetta quella sua mano che allevia i nostri dolori, risana portentosamente le nostre insanabili ferite”.
Padre Gerardo Di Flumeri dà questa testimonianza:
Gesù disse a P.Pio, nel 1911,a Venafro
--Io mi glorificherò in te--
E si è glorificato in lui arricchendo
la sua vita con eccezionali sacrifici
e carismi; facendolo un apostolo del suo amore e della sua misericordia
e costituendolo in pieno XX secolo,
in modo del tutto eccezionale, testimone della sua passione
e della sua resurrezione.