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Domenica, 03 Marzo 2019 06:51

Progetto "anazopureo". Ravviva il dono di Dio che è in te

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Da una parola di san Paolo lo spunto per un modo diverso di supportare la vita cristiana.

Ravviva il dono di Dio che è in te. (2 Tm 1,6)

San Paolo si sta rivolgendo a Timoteo. Il verbo che utilizza è “anazopureo”. Letteralmente significa “soffiare su un carbone per farlo incendiare”. E’ l’operazione attraverso la quale si restituisce vigore a un carbone che altrimenti rischia di spegnersi consentendogli cosi, riacquisita forza e calore, di incendiare quanto gli sta intorno accompagnato da scintille scoppiettanti.

E’ un’immagine potente quella di san Paolo e a me pare essere il programma non solo della vita di ognuno di noiragazzo che soffia, ma anche della parrocchia e della chiesa nel suo complesso.

Ravvivare, perché? Perché la quotidianità con tutte le sue urgenze rischia di farci perdere di vista l’essenziale; perché avvertiamo la fatica di vivere con entusiasmo la nostra adesione a Cristo; perché non solo ci sentiamo soli nelle nostre convinzioni, ma anche isolati; perché spesso ci manca il coraggio di schierarci apertamente per far compagnia a Dio; perché non sentiamo più la vicinanza di Dio; perché ai nostri perché segue spesso un silenzio assordante.

Il contrario del calore è il freddo, il gelo. Sono dimensioni che evocano la fine. Di qui l’esigenza di ravvivare, rinvigorire, incendiare il senso di Dio che è nel profondo di ogni persona.

E’ compito di ogni vivente prendersi cura di se stessi mantenendo viva la passione per Dio e fare dei giorni lo strumento per effondere il profumo della risurrezione.

Il fatto di avanzare negli anni e di abitare nuovi stati di vita (bambini, adolescenti, giovani, adulti, anziani) e nuove esperienze personali (figli, studenti, professionisti, padre/madre, nonni) comporta anche la fatica di “aggiornare” la vita spirituale, il cammino di fede.

Di qui il compito per la chiesa di accompagnare e sostenere il credente proprio nel saper “tener vivo” il dono della forza dello Spirito ricevuto nel nostro battesimo. A ciò si aggiunga anche la sfida del rendere ragione della propria fede in un contesto di indifferenza se non proprio di ostilità e l’esigenza di rispondere alle tante domande “grandi” dei piccoli.

Ogni anno liturgico è un corso completo funzionale ad accompagnare e a sostenere la crescita in quanto figli di Dio. La messa domenicale, memoria della pasqua, è la sosta settimanale che ri-attualizza la paternità di Dio richiamando l’attenzione al primato dell’abbandono fiducioso ad un vita tra fratelli contrassegnata dalla solidarietà, dal perdono e dalla carità.

E’ questa la dimensione materna della chiesa, che educa i suoi figli. L’ascolto della Parola e la partecipazione all’unica mensa sono fonte e culmine della vita spirituale.

Vorrei si aggiungesse, a mo’ di appendice, il supporto della parrocchia nella forma di sussidi tematici nelle varie stagioni della vita proprio per favorire quell’operazione del “ravvivare” il dono della fede. Il progetto prevede di raggiungere le giovani coppie, i genitori dei bimbi battezzati, i genitori dei ragazzi del primo catechismo, i ragazzi della cresima. Non vuole essere una forma di stalking religioso. E’ una semplice e povera proposta di aiuto. Di cui, naturalmente, si può ben fare a meno senza creare problemi ad alcuno.

Quando quindi nella vostra casella vedrete arrivare una mail da Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. con oggetto “progetto anazopureo –“ sapete già che chi vi scrive non ama tediarvi né comandare nella vostra vita, ma ha a cuore la vostra gioia.

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