Venerdì, 24 Marzo 2017 20:16

La passione di Gesù

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Meditazione di san Pio sulla passione

Padre Pio scrive:

“Gesù è dolcezza e tutta vuole espanderla nel mio cuore.

Alla vista di tanti aiuti, che con sì larga liberalità Gesù mi appresta,

non posso contenere i trasporti della mia gratitudine.”

Stare vicino a Gesù comporta necessariamente la contemplazione della croce.

“La notte scorsa l’ho passata tutta intera con Gesù appassionato.

Ho sofferto anche assai …. un dolore che non mi ha fatto male alcuno; aumentava sempre più in me la fiducia in Dio;

mi sentivo sempre più attratto verso Gesù;

senza nessun fuoco vicino, mi sentivo internamente tutto bruciare;

senza lacci addosso, mi sentivo a Gesù stretto e legato;

da mille fiamme mi sentivo bruciare, che mi facevano vivere e mi facevano morire.

Soffrivo, vivevo e morivo continuamente …. se potessi volare, vorrei parlare forte, a tutti vorrei gridare con quanta voce ho in gola: amate Gesù che è degno di amore.

Il mio cuore è traboccante di gioia e si sente sempre più forte a incontrare qualunque afflizione, qualora si tratta di piacere a Gesù.

Si adempiano pure su di me i divini disegni, purchè il nostro caro Gesù ne resti glorificato.

In certi momenti, l’anima mia soffre assai e se questo strazio non fosse di tanto in tanto interrotto da qualche momento di tregua, chi sa che ne potrebbe essere di me.

Sì ….. questo pietoso Signore nel più forte della prova accorre sollecito e, quale padre amoroso che Egli è, appare pronto a consolarmi e incoraggiarmi a correre sempre più nella via della croce.”

Riflettiamo:

               “ HO SETE”!

Possa tu ascoltare, come se uscisse dal tabernacolo, il grido che ho lanciato dall’alto della croce. “Ho sete”.

Se ho voluto abitare per sempre tra gli uomini, l’ho fatto per spegnere questa sete che non mi lascia più.

Ho sete di anime, una sete insaziabile di tutte le anime e di ciascuna in particolare.

Ho sete di loro, non per mia soddisfazione, ma perché voglio renderle felici ed esse non possono trovare la felicità se non attaccandosi

a me.

Non soffocare il mio grido,

non dimenticare il mio richiamo vibrante e incessantemente ripetuto;

vieni a estinguere la mia sete!

Che la mia presenza eucaristica, ricordandoti la mia sete, ti inviti a condurre verso di me altre anime, affinchè esse pure si abbandonino

al mio amore!

Oh! Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice:

”Dammi da bere”,

tu stessa gliene chiederesti ed Egli ti darebbe acqua viva.

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