Lunedì, 26 Dicembre 2016 08:04

Salvare il mondo con uno sguardo.

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A Betlemme per imparare a guardare credendo.

E’ grande il potere dello sguardo.  Guardando diciamo tutto: amore, passione, odio, indifferenza, delicatezza… tutto proprio tutto. Per non dire di quando andiamo in piazza o a teatro: per vedere ed essere visti. Viviamo di sguardi. 

Ci preoccupiamo seriamente di farci vedere così come a noi piace.

Come siamo visti da Dio? Così come una mamma vede il figlio.

Il piccolo è innocente? Macchè: appena può fa danni: si arrampica e distrugge tutto quanto a portata di mano, soprattutto le cose cui  teniamo maggiormente. E’ buono?  e perché non dorme la notte? E perché fa i capricci attestando testardaggine ed egoismo?

Eppure la mamma vede bontà e innocenza e la crede nel figlio creandola; il bambino che ha fatto danni e non ha fatto dormire viene abbracciato, tenuto stretto a sé.

Come una mamma vede il figlio, così Dio vede ognuno di noi che siamo suoi figli: con il suo sguardo crea la bontà e l’innocenza. Ecco perché davanti al presepe ci sentiamo diversi, nuovi, ricreati da uno sguardo che fa sprofondare nella tenerezza di Dio, che diventa ristoro e forza nel cammino della vita.

E’ lo sguardo che credendo la bellezza la crea nell’altro. E' tutta questione di fede e di responsabilità nel "guardare".

Come una mamma guarda il figlio così Dio ci guarda  stringendoci a sé: non tenendo in alcun conto di tutti i peccati, crede la bellezza!

A Natale Dio ci ricorda che tutti giorni ci vien data la possibilità di guardare Gesù e di credere che la bellezza, l’innocenza sono dono sempre nuovo quando abbracciamo suo Figlio nella nostra vita.

A Natale Dio ci suggerisce di imparare a guardare il mondo intero in modo veramente umano: con uno sguardo carico di amore e quindi capace di far crescere la bellezza e l’innocenza.

San Girolamo si converte e per far penitenza dei suoi peccati rimane a Betlemme per ben trentacinque anni, in una spelonca accanto alla grotta della Natività, pregando, studiandoe traducendo in latino la Bibbia.

In una notte di Natale gli appare Gesù Bambino che gli chiede:
“Non hai niente da darmi nel giorno della mia Nascita?”

Il Santo gli risponde: “Ti do il mio cuore!”

“Va bene, ma desidero ancora qualche altra cosa”.
“Ti do le mie preghiere!”
“Va bene; ma voglio qualche cosa di più”,
insisteva Gesù.
“Non ho più niente, che vuoi che ti dia?”,
“Dammi i tuoi peccati, o Girolamo”,
rispose Gesù Bambino,
“perché io possa avere la gioia
di perdonarli ancora”».

Buon Natale!

 

 

 

Ultima modifica il Lunedì, 26 Dicembre 2016 08:29
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