Lunedì, 05 Dicembre 2016 01:17

Benvenuto nella nostra casa! Benvenuto nelle nostre famiglie! Benvenuto nella nostra vita!

Scritto da

Saluto di Sergio Gerardo Americano, rappresentante della comunità, a mons. Sirufo nel giorno dell'ingresso in parrocchia

Eccellenza Reverendissima, benvenuto!

Benvenuto nella nostra casa! Benvenuto nelle nostre famiglie! Benvenuto nella nostra vita!

Benvenuto nella nostra casa, in questa sua Parrocchia di Oppido! Accogliendola in questo giorno di festa, ci stringiamo finalmente intorno al nostro Padre e Pastore, per il quale si è lungamente atteso, pregato e, in qualche modo, trepidato. Le giunga innanzitutto chiaro e caloroso il nostro sentimento di stima e di gratitudine per aver accettato di stare in mezzo a noi come uomo di Dio e arcivescovo di Acerenza. Possa accogliere, come indirizzo di saluto e come augurio per la sua missione in questa sua Chiesa, le parole che il grande Ignazio di Antiochia, vescovo e martire (II sec.) rivolgeva a san Policarpo, vescovo di Smirne: “Nulla venga fatto senza la tua approvazione e tu non fare nulla senza Dio... Cerca di conoscere tutti per nome” (Ignazio di Antiochia, Ad Polyc., 4, 1.2). Nulla si faccia, dunque, senza il suo consenso. Facendo nostro, questo chiaro e forte invito, Le professiamo così filiale rispetto e obbedienza, come si deve a Colui da Lei qui rappresentato: il Santo Padre e quindi Gesù Cristo, il quale ci chiama tutti ad essere un solo gregge con un solo pastore, un solo Padre e una sola famiglia, questa famiglia.

Viene in mente a questo punto il messaggio di fondo di uno dei classici di Walt Disney, ambientato alle Hawaii, in cui la piccola protagonista del film ricorda alla sorella maggiore i doveri dell'Ohana. Nella lingua hawaiiana, infatti, Ohana significa “famiglia” e – continua la piccola Lilo – “famiglia significa che nessuno viene abbandonato o dimenticato”.

Non ci abbandoni, Eccellenza!

Benvenuto, ancora, nelle nostre famiglie! La salutano e le dànno il benvenuto le nostre mamme, i nostri papà, i bambini, gli anziani, gli ammalati, con tutto il loro carico di sofferenze e di gioie, ansie e progetti, preoccupazioni e speranze, solitudine e buona compagnia. Benedica, Eccellenza, le nostre case, le nostre campagne, il nostro lavoro e il nostro riposo. Benedica il nostro paese! E come quei Greci che si accostarono all'apostolo Filippo, ci porti a vedere Gesù, a riconoscerlo e a non far nulla senza di Lui. “Non fare nulla senza Dio”, ci ha infatti ricordato poco fa S. Ignazio, e l'allora cardinale Ratzinger aggiunge: “Gesù ci porge la mano nel suo annuncio pasquale, nel mistero del sacramento, affinché oggi sia Pasqua; affinché la luce del cielo sia presente in questo mondo e siano aperte le porte. Prendiamo la sua mano!”.

Ci aiuti a prendere quella mano e preghi per noi, Eccellenza!

Benvenuto, infine, nella nostra vita! Ho volutamente lasciato per ultimi i giovani, che non hanno bisogno né di incentivi, né di valorizzazione, ma di essere cercati, conosciuti per nome (ancora S. Ignazio!) e amati, di essere indirizzati nel loro entusiasmo e guidati nella propria vocazione. A tal riguardo, singolari risuonano, dopo decenni, le parole del venerabile Raffaello Delle Nocche (1877- 1960), vescovo di Tricarico: “Chiedete ai giovani molto, perché i giovani amano ciò che è difficile, ciò che esige lavoro, fatica, sacrificio. I giovani non possono accettare ciò che è mediocre. Il cristianesimo è l'ideale più alto dello spirito dell'uomo e l'anima naturalmente vi tende, vi è predisposta, non abbiate paura di presentare integralmente il messaggio cristiano”.

Grazie, Eccellenza!

Ultima modifica il Martedì, 06 Dicembre 2016 13:31
Devi effettuare il login per inviare commenti