Immerso costantemente in Dio, P. Pio si apre ai fratelli per comunicare la ricchezza divina che gli riempie il cuore e per mettersi a completa disposizione di tutti. Vuole che ogni cammino di fede sia una continua conversione, alla cui base ci devono essere “scelte radicali, definitive, durature”.
“Accompagno tutti i miei penitenti come se diventassi la loro ombra.
E anch’io sento tanta gioia nel cuore e ringrazio Dio nel mio intimo.
Dopo che ho rilevato nel comportamento del penitente i segni della vera penitenza, non solo non posso più negare l’assoluzione, ma la do con grande piacere.
Ed è proprio da questo momento che mi sento in dovere di fare l’accompagnatore dell’anima, che mi è stata affidata dalla Vergine Santissima.
E per compiere questo dovere troverei il modo di scappare da una prigione senza porte e senza finestre - e anche di scappare dal paradiso sarei capace – finchè non riesco a riconsegnare queste anime alla Madonna, dalla quale con un patto le ho ricevute in consegna.
Lei mi accompagna nel confessionale, per mettermi a disposizione dei fratelli e mi mostra, coperte dal velo della sua pietà, le anime innumerevoli in attesa di un’assoluzione distruttrice di ogni male e creatrice di ogni bene”.
P. Pio ammoniva con forza i peccatori ad allontanarsi dalla via del male, ma li esortava anche a fidare sempre nella bontà del Padre celeste, ricco di misericordia e di perdono.
“Mai dire a Dio: - Ho peccato, merito il tuo castigo - ma piuttosto: - Signore, ho peccato, ma tu usami misericordia. -
Bisogna avere timore, ma un timore confidente. Ricordalo.
Dio è amore. Noi non siamo capaci di nulla, dobbiamo quindi affidarci a Dio come bambini e avere confidenza in lui. Quando non ce la facciamo dobbiamo dire :- Stendimi la mano-. Siamo poveri peccatori.
Cerchiamo perciò di vivere alla presenza di Dio nell’umiltà più profonda.
Sì, il Signore ci vuole umili.
Tutti pensano a un Dio giudice e non amoroso. Se noi ci umiliamo, il Signore ci apre le braccia.
Noi conosciamo le grandi misericordie divine. Vivere è misericordia di Dio. Respirare è misericordia di Dio.
Parlare è misericordia di Dio.
Intendere è misericordia di Dio.
E potremmo continuare nell’elenco. Ora come potremmo dire di aver corrisposto a tutte queste misericordie?
Sì, ci dobbiamo tuffare nella misericordia divina, ma questo tuffarci nella bontà di Dio non è senza responsabilità.
Quando ci mettiamo come peccatori innanzi a Dio, dobbiamo avere nello stesso tempo amore e timore: sono due virtù che devono andare di pari passo. Il troppo amore può nuocere, portandoci all’abuso, il troppo timore ci potrebbe allontanare da Lui”.