Si parte, ricomincia la scuola!

E da cristiani non abbiamo altro di meglio che portare davanti al buon Dio i nostri sentimenti, la nostra gioia e le nostre ansie chiedendo a Lui di custodire le nostre intenzioni, di sostenere “a modo suo” i nostri sforzi, e di illuminarci nei momenti difficili.

Andare a scuola, studiare, sognare. Sono i tre atteggiamenti che a parer mio costituiscono la struttura di un sereno anno scolastico. Niente di difficile. In fondo sono dimensioni alla portata di tutti.

Mi piace però pensare ai genitori ed invitarli ad andare a scuola. Non nel senso di tornare tra i banchi. Di più: mi piacerebbe vedere una scuola amata, partecipata, sorretta, sentita propria dai genitori. Molte volte si ha l’impressione di una scuola concepita come parcheggio o come un collegio “antica maniera” cui delegare la formazione dei propri figli. Il momento emblematico di questo approccio è l’incontro con i docenti partecipato da un solo genitore ( e l’altro?) e vissuto con surreale freddezza burocratica che snatura la funzione e il ruolo educativo della scuola. Cari genitori, trovate il tempo di andare a scuola! I vostri figli hanno bisogno di sentire e vedere concretamente la vostra presenza. I maestri/docenti devono considerare che dietro un nome e un cognome c’è una storia d’amore che sono tenuti a conoscere, rispettare e supportare. L’educazione, fattore decisivo della crescita, non è delegata in bianco a persone che hanno un titolo di studio. E’ affidata dal papà e dalla mamma ad altre persone: la responsabilità ultima e quindi anche una valutazione globale del processo formativo è prerogativa della famiglia! Promuovete e ringraziate i docenti che aiutano la crescita dei vostri figli e aiutate i docenti indecenti a non fare troppi danni.

Auguro ai docenti di studiare. Sì, nella scuola i primi a studiare devono essere i docenti. Non è con l’esempio e la testimonianza che si educa? La “studiositas” è una virtù che dice della voglia di approfondire sempre di più la realtà, di conoscere sempre meglio ciò che circonda, di appassionarsi con amore a quel grande mistero che è l’uomo e il creato. Il docente non è sapiente, diventa sapiente studiando a partire dagli stimoli che sa cogliere nei mutamenti dei tempi e nel grande valore delle persone che si trova a servire. Molte volte si intende il ruolo di docente come una professione che si esaurisce nel compito/dovere di vomitare sugli alunni saperi “alti”, per far si che il ragazzo tremi di fronte a tanta scienza! La memoria dei maestri e docenti che hanno segnato la carriera scolastica di ognuno di noi conserva certamente con gratitudine il ricordo di persone che hanno insegnato perché mossi dall’amore per le nozioni comunicate e dalla passione per le persone che si trovavano di fronte. Ecco, un bravo docente sa comunicare “sapori” a dei capolavori di Dio che si trova dinanzi per grazia. Studiate, cari docenti: perché nessuno vada perduto. Studiare per farsi amare, piuttosto che pensare a farsi temere... soleva ripetere don Bosco.

A voi ragazzi auguro il coraggio di non perdere mai la capacità di sognare e di credere fermamente nei sogni. Il sogno di servire la vita, il sogno di fare qualcosa per gli altri, il sogno di vedervi protagonisti di un mondo con più gioia, pace e serenità non sia mai scalfito dalle piccole sconfitte della quotidianità. Sappiate sempre sognare in grande, insieme con il buon Dio: il più grande Sognatore! E perseguite i sogni con tutte le forze preparandovi e mettendo a frutto tutto l’equipaggiamento di cui siete stati dotati non dimenticando che siete stati fatti per gli altri, per sorprendere con il vostro impegno i compagni di viaggio che incontrerete sulle vie della vita. A scuola custodite con amore i vostri sogni e scoprite con il vostro impegno che a fare il tifo per voi ci sono i vostri genitori, i docenti che vi accompagnano e il buon Dio che crede in voi più di quanto voi possiate credere in Lui!

Buon anno scolastico a tutti!